CHI SIAMO

2001, Cetona. Qualcuno sta pensando di fondare una compagnia di teatro amatoriale. Ecco uno stralcio della conversazione:

«Ma qui non c’è un teatro!»
«Vai a guardare le sottigliezze.»
«E dove dovremmo ritrovarci?»
«Ti ho detto di non guardare le sottigliezze.»
«E come facciamo a fare le prove?»
«Basta con questi dettagli insignificanti! Fondiamo una compagnia teatrale e basta.»

Probabilmente è andata così. Altrimenti non riusciamo a spiegarci perché qualcuno voglia mettersi a fare teatro in un posto dove il teatro non c’è e non si fa. O magari è andata diversamente. Chissà.
Le origini dell’Orto del Merlo si perdono nel mistero.
I fondatori sono vivi, basterebbe girare la testa per parlarci, ma a noi piace il mistero. Un po’ come quella volta che è comparso in scena Darth Vader: ancora non sappiamo chi si nascondesse sotto la maschera.

Era il 2001 e la Compagnia era appena nata. E in un posto dove non c’è un teatro (o qualcosa di simile) l’unica possibilità era andare in scena all’aperto.
Per un po’ abbiamo pensato di farlo d’inverno, ma poi abbiamo pensato che era meglio farlo quando si fa fatica a respirare e si nuota nel sudore, cioè ad agosto.
Sempre meglio che nuotare nella neve e nella pioggia.

Dal 2001 a oggi, tra commedie e laboratori, abbiamo realizzato più di 30 spettacoli – spaziando dal teatro classico riadattato a quello più vicino a noi, arrivando anche a testi originali.
Abbiamo raccattato per la strada gente di tutte le età e di ogni dove (o quasi) e quindi non solo Cetona e Piazze ma anche Chiusi, Sarteano e Monteleone d’Orvieto. Chissà dove altro arriveremo… Qualcuno punta all’Islanda, qualcun altro all’Australia: vediamo quale direttiva interna vincerà.

Qualcuno ci potrebbe anche dire: perché? Ma chi ve l’ha fatto fare?

La compagnia riunita sul palco dello spettacolo "La Fila"

Non l’abbiamo fatto per la gloria. Certo, se volete farci gli applausi per i premi che abbiamo vinto nel 2017 al Festival del Teatro Artigianale di Città della Pieve non ci lamentiamo. Miglior regia (applauso), miglior attrice protagonista (applauso), miglior attore protagonista (applauso).
Grazie, grazie, non ce n’era bisogno.

Dicevamo – ci siamo confusi perché gli applausi ci fanno arrossire – che non l’abbiamo fatto per la gloria.
Volevamo fare qualcosa insieme. Divertirci insieme. Il teatro è perfetto per costruire qualcosa di condiviso che ci faccia sentire più vicini gli uni agli altri: volevamo creare una rete sociale, volevamo poter dire di essere qualcosa insieme.
Quindi Merli Insieme.

E poi ci piaceva l’idea di farci chiamare come un animale. Pensate di dire “sono un merlo” e non essere presi per pazzi. Noi ce lo possiamo permettere.
Vi unite a noi?